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giovedì 27 novembre 2008
ASSASSINO AUTORIZZATO
Sicuramente andare piano significa allontanare il rischio ma di incidenti se ne sente parlare tutti i giorni pur avendo mille paletti, mille regole e mille controlli. Il deterrente fa parte della terapia ma non è il rimedio. Il pedone falciato dall’ubriaco se non ha un camminamento sicuro rischia sempre e non sono i limiti a salvarlo, il motociclista non considerato dall’automobilista incosciente e quello che paga spesso con la vita eppure il semaforo era là per evitarlo, lo stesso Tutor sull’autostrada rimane solo deterrente e non rimedio, contrariamente non avremmo verbali per il superamento della media indicata, senza considerare che mentre si vieta la circolazione a velocità sicuramente consentite dalle condizioni stradali, almeno in autostrada, non si fa nulla per evitare gli enormi pericoli in centro città, si facilitano installazione di trappole come gli spartitraffico o i dossi artificiali che se per un’auto comportano qualche rottura meccanica per il motociclista la rottura non si ferma al mezzo ma quasi sempre invade la meccanica del suo corpo e anche oltre.
Dov’è la razionalità negli addetti ai lavori, quasi sempre si progetta e si installano infrastrutture rivolte a determinate categorie senza considerare che la strada e di tutti e tutti la devono godere in piena sicurezza.
Ok ! per chi si cerca il pericolo per chi sfida le leggi della fisica e dell’ignoto ma vorrei capire se chi va piano seguendo alla lettera ogni regolamento e il buon senso
voglio fare una parentesi a proposito di seguire ogni regolamento,
un giorno mi sono messo alla guida della mia automobile in centro e all’ora di punta seguendo alla lettera ogni regola scritta, senza tener conto del buon senso, PROVATECI, a un certo punto sono stato invitato da coloro che dovevano far rispettare quelle regole a decidermi cosa volevo fare perché intralciavo la logica di scorrimento, perché se non avevo nulla da fare era meglio evitare di inflazionare gli altri utenti, di usare il buon senso, allora ho chiesto perché io dovevo usare il buon senso e chi aveva pensato e predisposto i paletti non l’aveva fatto ? perché mentre camminavo a passo d’uomo sono stato invitato ad accrescere l’andatura mentre se fossi stato causa di un incidente imputato a non andare a passo d’uomo ? Forse perchè il buon senso non è a doppio senso di circolazione.
perché quando suo malgrado incappa in una situazione tragica che, pur non avendola agevolata con atteggiamenti improri, lo spinge verso quella barriera assassina, deve per forza mettersi a cospetto di quella morte che neanche lo aspettava?
Se i guard rail sono stati installati per evitare che i mezzi in circolazione non vadano oltre in caso di incidenti, perché i motociclisti non devono appartenere alla stessa categoria dei salvati ?
Chi è contro la modifica dei guard rail perché non dice nulla quando si continuano a modificarli, aggiungendo una seconda fila per meglio evitare lo sfondamento, non è anche quello uno sperpero di denaro pubblico ? considerato che bisognava modificare, non sarebbe stato economicamente ottimale pensare anche a noi motociclisti evitando le ghigliottine !
Se fosse solo questione di denaro e non di volontà non sarebbe opportuno che ogni comune, provincia, regione impegnasse un po’ di quei soldini che recuperano con autovelox, parcheggi, divieti di sosta etc.etc.etc. invece di destinarli a spese diverse che non hanno mai a che fare con la strada.
Io direi che dobbiamo darci una scossa, farci sentire, rumoreggiare anche rimando in silenzio, spargere i nostri pensieri, alimentare quelli degli altri con nuovo carburante di cui ancora non conoscono odore, far capire che esistiamo non solo quando siamo in sella, non solo quando erroneamente considerati guerriglieri e terroristi della strada, non possiamo continuare a far finta di niente e aspettare che passi il treno con il nostro scompartimento o che altri facciano al posto nostro.
domenica 23 novembre 2008
AVEVO I CAPELLI BIONDI di Anna Maria Fabiano
Certamente la passione ha la priorità ma sappiamo riconoscere anche altro, la presentazione del romanzo di Anna Fabiano nel prestigioso Palazzo Vecchio in Firenze potrebbe essere l'occasione
per vederci partecipi di eventi che pur rimanendo fuori dal nostro mondo riempiono spazi mentali che non dovremmo dimenticare avere.
sabato 22 novembre 2008
STRAVAGANZE
Unico problema i passaggi bassi
Quattro meglio di due se bisogna avere motricità e aderenza
Guidare sempre e in ogni luogo, perchè evitare di farlo quando c'è da guidare l'acqua
venerdì 21 novembre 2008
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2008
ORE 10:30
COSENZA CENTRO COMMERCIALE 2 FIUMI P/ZZA MANCINI
UN CAFFE'/APERITIVO SULLA COSTA TIRRENICA e RIENTRO PER ORA PRANZO.
mercoledì 19 novembre 2008
FMI & COMITATO REGIONALE
DELIBERAZIONE NR. 615 DEL CONSIGLIO FEDERALE DEL 19 SETTEMBRE 2008
Titolo VI – STRUTTURA TERRITORIALE
Art. 35 - COMITATI REGIONALI
Nelle Regioni in cui hanno sede almeno dieci CENTO Moto Club titolari del diritto di voto, è costituito un Comitato Regionale.
il 10 diventa 100
E’ da tempo che si discute come meglio creare manifestazioni in cui la qualità organizzativa e quella del prodotto si pongano alla massima espressione. Nei gruppi di rappresentanza dei vari Club si discute di aggregazione, di accorpamento, di unire forze economiche e tecniche per presentare prodotti di qualità, alcuni hanno espresso la volontà di diminuire il numero dei Club, per aumentare quelle forze aggregative che fino a qualche decennio addietro rappresentavano la forza trainante dei gruppi, altri hanno espresso la volontà di creare un unico e grande Motoclub, provinciale o territoriale per le stesse ragioni. In seno ai singoli Motoclub si discute come meglio far funzionare il Comitato Regionale, quali potrebbero essere le strategie per meglio rappresentare tutte le categorie, quali potrebbero essere i controlli e le tecniche per non creare le egemonie disgreganti.
LA FEDERAZIONE INVECE COSA FA’ !!!!!!!!
Esprime interesse all'aumento dei motoclub,
SE OGNI REGIONE VOLESSE MANTENERE LO STATUS QUO SIGNIFICHEREBBE PORTARE A 100 I CLUB, FAR NASCERE NUOVE AFFILIAZIONI SMEMBRANDONE ALCUNI E SUDDIVIDENDOSI I SOCI ….(per esempio, il MC Cosenza si potrebbe dividere in Cosenza 1 e Cosenza 2 ..... e così via).
Nella nostra Regione, per capirci, basterebbe creare un’altra ventina di CLUB e la cosa non ci interesserebbe più perchè riavremmo il nostro bel Comitato alla faccia della proposta !!!!
ma è il principio quello che ci frega, quello che ti fa girare le ruote in senso contrario, inoltre, che senso ha proporre una cosa quando già conosco quale potrebbe essere l'eventuale rimedio che i club attiverebbero per aggirare l'ostacolo …. mmmmmaaaahhhhhh !!!!
Se il numero di club fosse consistente si penserebbe a scopi economici (più club = + affiliazioni) ma le cifre risultanti sono quasi invisibili (nel senso che la differenza è minimale)
si penserebbe a scopi politici (meno rappresentanti più controllo)
Si penserebbe a ……….. ognuno potrebbe ipotizzare la sua idea, perché non abbiamo le motivazioni e lo scopo della proposta, sarebbe stato opportuno presentarle, mi si può dire che verrà discusso in seno all’assemblea e che le modifiche sono ben evidenziate sulla pòroposta, ma vorremmo anche noi soci FMI capirci qualcosa prima di far partire la nave per una destinazione conosciuta ma su percorso tortuoso.
UNA CERTEZZA E’ CHE PERSONALMENTE NON MI SENTIREI PIU’ RAPPRESENTATO SE VENISSE CANCELLATO IL MIO ATTUALE COMITATO REGIONALE – PROVINCIALE ecc....
NULLA CONTRO GLI EVENTUALI AMICI che mi rappresenterebbero nel prossimo futuro ma cosa ne può sapere un Campano della Calabria o viceversa (solo come esempio) come si potrebbe pensare che non ci siano prevalenze per il proprio territorio prima di pensare a gli altri di competenza ecc. ecc.
Forse ...... ci sarebbe anche motivo per rivalutare la stessa affiliazione, quale scopo ci sarebbe se non si è certi di trovare l'interlocutore valido e pronto ad ascoltarti utilizzando lo stesso idioma, a mantenere viva la passione in terre dove è già difficile viverlo lo sport per mancanza di strutture adeguate, ma davvero pensate che chiunque esso sia, al futuro comando, se non è della stessa terra avrà quello stesso imput per farla progredire ? Con tutta la sua buona fede e volontà NON CREDO PROPRIO e non significa avere sfiducia del prossimo ma semplicemente che questo prossimo avrà delle priorità.
Non abbiamo una pista in Calabria degna di questo nome, pensate che domani diventerà più semplice potrela realizzare ?
Nel fuoristrada c'è grande impegno per mantenere vivo l'interessamento e ad organizzare eventi di un certo livello, pensate che domani la cosa possa diventare più facile ?
HO SERI DUBBI SUL FUTURO DELLA NOSTRA REGIONE (come anche nelle altre con lo stesso problema) SE VENISSE A MANCARE LA FIGURA DI RIFERIMENTO LOCALE.
MI AUGURO CHE il 13 e 14 dicembre
I RAPPRESENTANTI CON DIRITTO DI VOTO RIESCANO A BOCCIARE LA PROPOSTA.
L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA riunitasi oggi 13 dicembre, presso l’ATAHOTEL Villa Pamphili, – ROMA
con il 72,2 % degli aventi diritto al voto ha bocciato la proposta di modifica.
sabato 15 novembre 2008
LA MOTOCICLETTA
Tutto costruito in legno con due ruote da 70 cm di diametro appese ad una trave e unite tra loro con due assi. Si utilizzava rimanendo aggrappati ad un manubrio con testa d'animale e per la mancanza di pedali si muoveva spingendo con i piedi, come il camminare un pò svelti; altra difficoltà nell'utilizzo era l'impossibilità della sterzata.
Nel 1839 un maniscalco scozzese, Kirkpatrick MacMillan, installò un sistema di pedali.
Ci vollero ancora 30 anni, 1869, per avere le prime competizioni sportive che innescarono, inevitabilmente, la miccia dello sviluppo tecnologico per andare sempre più veloci.
Mentre la bicicletta proseguiva per la sua strada tecnologica continuando a utilizzare la pedalata come forza motore, parallelamente iniziava lo sviluppo di idee che invece volevano far muovere quel mezzo non utilizzando lo sforzo del conduttore.
Solo un anno dopo .......
1870
un certo Chapuis costruì il primo biciclo con motore a vapore
LA MOTOCICLETTA
non ancora chiamata così ma ne diventò la madre.
1885
L'ingegnere tedesco Gottlieb Daimler costruisce facendola muovere su strada un biciclo di legno con un motore a benzina, alla velocità massima di 12 Kmh.
Identificata come prima MOTOCICLETTA, di fatto è l'elaborazione dell'idea di Chapuis.
1886 il tedesco Hildebrand costruisce una bicicletta con motore a vapore, anche se il motore non era quello a benzina era la prima che somigliava veramente alle future motociclette.
lunedì 10 novembre 2008
DOMENICA 16 NOVEMBRE 2008
Domenica 16 Novembre Golfo di Policastro
Un gruppo parte alle ore 07:00
in modo da essere alle 09:30 a Vallo Di Lucania per visitare Mostra scambio Ricambi e mezzi d'epoca, seguendo l'itinerario....... Costa Tirreno
Un secondo gruppo alle ore 09:30 direzione Golfo di Policastro, seguendo l'itinerario
Cosenza-A3 Castrovillari-Morano-Mormanno-A3 Lagonegro-Maratea-Sapri ......
ESEGUITO COME DA PROGRAMMA
domenica 9 novembre 2008
UTOPIA - amicamoto
Citazione: DA WIKIPEDIA
Il termine utopia (pron. utopìa) indica un progetto, o la sua
realizzazione (prevista o attuale), quando questi si propongano come
idealisticamente desiderabili e dotati di valore. Esso può anche indicare una
meta intesa come puramente ideale e non effettivamente raggiungibile; in
questa accezione, può avere sia il connotato di punto di riferimento su cui
orientare azioni pragmaticamente praticabili, sia quello di mera illusione e
di falso ideale.CON UTOPIA
- NESSUNA AFFILIAZIONE A FEDERAZIONI O GRUPPI RAPPRESENTATIVI
- NESSUNA RESTRIZIONE PER ISCRIZIONI ANCHE A MOTOCLUB
- NESSUNA VOTAZIONE PER ELEGGERE CONSIGLI DIRETTIVI
- NESSUNA VOTAZIONE PER DECIDERE COSA O NON COSA FARE
- NESSUNA TASSA DI ISCRIZIONE
- LIBERTA’ DI PROPORRE PROGETTI
- TUTTI LIBERI DI SCEGLIERE A QUALE PROGETTO AGGREGARSI
UNICA CONDIZIONE
POSSEDERE UNA MOTO E LA PASSIONE PER LE USCITE IN COMPAGNIA
come
AMICAMOTO
SI o dei NO
Nessun
SE, MA, FORSE, PERCHE’, INVECE, OPPURE
Utopia non sostituisce ne vorrà sostituire i Motoclub
Vuole essere l’identificazione dei gruppi omogenei che sono all’interno dei Motoclub
- per chi ha voglia di rilassarsi in moto,
- per chi non deve aspettare che qualcuno organizzi qualcosa
- per chi una domenica ha voglia di farsi un giro
- per chi vuole unirsi a itinerari a lungo raggio
- per chi ha voglia di andare a prendere un semplice caffè
- per chi non si iscrive ad un Motoclub perché non vede in esso condivisione di intesa.
- per chi non ha voglia di ritrovarsi con discussioni ma solo desiderio di uscire in moto
SENZA
BUROCRAZIE...SERVITU’… MA… SE… FORSE …
UTOPIA
NON E’ UN MOTOCLUB
UTOPIA VUOLE ESSERE
la bacheca dei progetti e non il promotore
opportunità diversificata in gruppi omogenei
l’identità degli insiemi, delle proprie passioni liberamente e senza paletti
UTOPIA NON ORGANIZZA
IL MOTORADUNO
LA SALSICCIATA
LA PIZZATA
LA SCUOLA
IN UTOPIA PUOI CERCARE
Il gruppo che parte per Parigi, Tokio, New York, Capo Nord etc. etc.
quello che parte per andare a pranzo in un ristorante tipico
quello che vuole fare 500 km in un solo botto
quello che vuole fare solo pochi km per un caffè e due chiacchiere
quello che non potendo uscire il fine settimane lo fa un giorno infrasettimanale
oppure il gruppo di moto d’epoca con le escursioni socio-culturali
I gruppi che partecipano alle manifestazioni organizzate dai Motoclub
SOLO AMICI CHE VOGLIONO FARE KM CON LA MOTO
MA OGNUNO A PROPRIO MODO