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domenica 9 novembre 2008

E’ nata la libera Associazione
UTOPIA - amicamoto

Citazione: DA WIKIPEDIA
Il termine utopia (pron. utopìa) indica un progetto, o la sua
realizzazione (prevista o attuale), quando questi si propongano come
idealisticamente desiderabili e dotati di valore. Esso può anche indicare una
meta intesa come puramente ideale e non effettivamente raggiungibile; in
questa accezione, può avere sia il connotato di punto di riferimento su cui
orientare azioni pragmaticamente praticabili, sia quello di mera illusione e
di falso ideale.

CON UTOPIA

  • NESSUNA AFFILIAZIONE A FEDERAZIONI O GRUPPI RAPPRESENTATIVI
  • NESSUNA RESTRIZIONE PER ISCRIZIONI ANCHE A MOTOCLUB
  • NESSUNA VOTAZIONE PER ELEGGERE CONSIGLI DIRETTIVI
  • NESSUNA VOTAZIONE PER DECIDERE COSA O NON COSA FARE
  • NESSUNA TASSA DI ISCRIZIONE
  • LIBERTA’ DI PROPORRE PROGETTI
  • TUTTI LIBERI DI SCEGLIERE A QUALE PROGETTO AGGREGARSI

UNICA CONDIZIONE
POSSEDERE UNA MOTO E LA PASSIONE PER LE USCITE IN COMPAGNIA
UTOPIA
come
AMICAMOTO
UTOPIA è l’associazione dei
SI
o dei NO
Nessun
SE, MA, FORSE, PERCHE’, INVECE, OPPURE
UTOPIA NON VUOLE ESSERE NE DIVENTARE PREVALENTE AI MOTOCLUB
Utopia non sostituisce ne vorrà sostituire i Motoclub

Vuole essere l’identificazione dei gruppi omogenei che sono all’interno dei Motoclub
UTOPIA vuole essere punto di riferimento

  • per chi ha voglia di rilassarsi in moto,
  • per chi non deve aspettare che qualcuno organizzi qualcosa
  • per chi una domenica ha voglia di farsi un giro
  • per chi vuole unirsi a itinerari a lungo raggio
  • per chi ha voglia di andare a prendere un semplice caffè
  • per chi non si iscrive ad un Motoclub perché non vede in esso condivisione di intesa.
  • per chi non ha voglia di ritrovarsi con discussioni ma solo desiderio di uscire in moto

SENZA

BUROCRAZIE...SERVITU’… MA… SE… FORSE …

UTOPIA

NON E’ UN MOTOCLUB

UTOPIA VUOLE ESSERE

la bacheca dei progetti e non il promotore

opportunità diversificata in gruppi omogenei

l’identità degli insiemi, delle proprie passioni liberamente e senza paletti

UTOPIA NON ORGANIZZA
IL MOTORADUNO
LA SALSICCIATA
LA PIZZATA
LA SCUOLA

IN UTOPIA PUOI CERCARE
Il gruppo che parte per Parigi, Tokio, New York, Capo Nord etc. etc.
quello che parte per andare a pranzo in un ristorante tipico
quello che vuole fare 500 km in un solo botto
quello che vuole fare solo pochi km per un caffè e due chiacchiere
quello che non potendo uscire il fine settimane lo fa un giorno infrasettimanale
oppure il gruppo di moto d’epoca con le escursioni socio-culturali

I gruppi che partecipano alle manifestazioni organizzate dai Motoclub

SOLO AMICI CHE VOGLIONO FARE KM CON LA MOTO
MA OGNUNO A PROPRIO MODO

2 commenti:

  1. L'utopia...il "non luogo"... l'irrealizzabile...spesso l'utopia è un rifugio cercato da chi non si trova a proprio agio nella realtà che lo circonda...

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  2. Che cos'è l'utopia secondo :

    Maria Moneti Codignola

    si è laureata a Firenze con Cesare Luporini del quale è stata assistente per alcuni anni.Dal 1982 insegna Storia della filosofia morale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze.


    Questa è veramente una domanda alla quale non è facile rispondere. Sicuramente non è facile d’embleè definire quali sono le intenzioni dell’utopista. Vi è qualcosa di ambiguo fin dall’origine nel presentare un luogo che non esiste, e non solo nel presentarlo, ma anche nel descriverlo in tutti i suoi più minuti dettagli, mostrandolo come reale. Che cosa è questa operazione? Ebbene può essere tante cose. Può essere semplicemente la presentazione di possibilità alternative. E già questa operazione svolgerebbe un ruolo importante, e cioè la "messa tra parentesi" del mondo esistente. Ossia: il distacco che permette di considerare il mondo esistente soltanto come uno dei tanti mondi possibili. E quindi essa costituisce la revoca di quel consenso incondizionato, che, per così dire, ci e’ permesso dare al mondo esistente tramite l’abitudine. Quindi, tutto ciò può corrispondere semplicemente al mostrare che altre possibilità potevano realizzarsi. E questo già potrebbe, da solo, costituire il primo contributo importante dell’utopia. Ma non c’è solo questo. Di solito, l’intenzione dell’utopista, per quanto si tratti solo di un’intenzione non priva di ambiguità, è quella di mostrare un mondo perfettamente razionale, ossia un mondo nel quale la distribuzione delle risorse, la distribuzione e la divisione del lavoro, l’organizzazione della società, della famiglia, degli affetti, della vita, è un’organizzazione razionale. Naturalmente è su questa pretesa di poter presentare un mondo perfettamente razionale, e, in quanto razionale, perfetto, - secondo l’equazione: razionalità = perfezione, che è propria del mondo moderno, almeno alle origini, - che oggi cadono i dubbi maggiori.

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