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venerdì 30 gennaio 2009

Napoli .... prima o poi

Con riferimento ad una due giorni proposta più volte negli ultimi mesi del 2008 ma, quando per mancato accordo, quando per condizioni meteo molto sfavorevoli, quando per feste Natalizie sempre rinviata a nuova data.
L'uscita era stata riorganizzata per il 25 gennaio e ancora una volta annullata per cattive condizioni meteo.
Guerra dichiarata, Napoli è diventata una terra di conquista difficile e lontana, anche il 31 gennaio, si è combattuto una battaglia che sembrava essere già vinta ancor prima di cominciare ma sono stati costretti al ritiro per impraticabilità del campo. I prodi riusciranno nell'impresa ?

Rapporto di guerra :
Finalmente era arrivato il giorno dell’uscita così tanto agognata, 25 e 26 gennaio 2009,
Il gruppo formato e combattivo, tutto pronto ed organizzato, percorso, visite guidate, Hotel, Ristorante visite dei luoghi più importanti della città partenopea, ora di partenza e arrivo.
L’orchestra diretta dal presidente Ultimo e ben coordinata dal primo fiato Roen , sembrava aver trovato l’affiatamento giusto per suonare melodie confortevoli e intriganti, musica soft che tentava il rock fino a toccare la melodica in lingua “Napoli è “ con Maucas pronto a far rientrare nello spartito qualche stonatura di percorso ma……..
Tuoni, fulmini, temporali, anche qualche fiocco di neve e ancora acqua, tanta acqua … bisognava scegliere partire per una gita o per un’esperienza da speleologo di superficie con puntatina nel sottosuolo se si fosse incontrata qualche repentina apertura del manto stradale. Tentennamenti, qualcuno è pronto al gran passo, chi sa, forse nuove esperienze avevano infuocato ancor di più anime inquiete ma frenate, incitamenti a non abbandonare per un piccolo e mai insormontabile condizione meteo. Si prepara di gra fretta la tavola rotonda e si aprono le trattative, armamenti, abbigliamento da combattente lagunare, corde, remi, salvagente, pompe per l’uso in immersione, ossigeno e carburante, sembrava ancora una volta che, se pur cambiando la musica, lo scopo rimaneva immutato………. andare a tutti i costi ! Però
Qualche telefonata, due scritti sul forum, il viso mutato in una maschera di chi ha sofferto le pene dell’inferno, la città racchiusa nella sofferenza, gli amici a consolare …. Dai non vi scoraggiate uccideremo quel Gufo che tira contro…. Dai non vi preoccupate Napoli è là da secoli non andrà mica via ……
Una storia allucinante una maledizione si è accanita contro i prodi che ad ogni costo e con ogni mezzo vogliono conquistare quella città che sembra essere così vicina ma tanto lontano è.
Non tutto è perso il meteo promette cose buone per la settimana successiva quindi non era più il caso di continuare nella sofferenza, bisognava riconquistare le forze mentali e d’intesa comune scelsero di continuare a divertirsi col proprio mezzo. Non era il caso senza esperienza cambiare hobby così repentinamente , bisognava rimanere motociclisti …… per la speleologia c’era ancora tempo.
Il tempo passa, siamo a martedì … mercoledì …. Giovedì … non c’è più quel fervore combattivo, questi pochi giorni non son stati sufficienti per riacquistare le condizioni mentali ottimali e ricominciare, anche le condizioni meteo sembrano non cambiare atteggiamento anzi si aprono fronti di combattimento da guerre stellari, le truppe delle autovetture sono già tutte occupate in servizio attivo H24, si è superato lo scontro con le armi bianche rosse e gialle, sono pronte quelle supersoniche qualche vittima è già rimasta sull’asfalto forse non è proprio il caso di ricominciare qualcosa che per il momento ha trovato la sua pace interiore e pratica.
Il 31 gennaio sarà anche un giorno di sole, sarà anche un giorno da dimenticare ma non potrà essere un giorno di battaglia.
Arriva qualche sollecitazione, un tentativo al risveglio e il mastro musicaio batte il quattro ma al due già rallenta, l’orchestra è ancora priva dei fondamentali strumenti, si fa l’appello, la risposta è negativa, ci si accorge che questa volta non è certamente il momento, molti sono gli assenti la musica può andare avanti ma avrebbe note mancanti e la melodia cadrebbe in contraddizione continua tra una nota e l’altra anche il direttore d’orchestra ……… ABBANDONA !!!!
Si è perso battaglie anche importanti, il nemico raccoglie gli onori e gli ori sul campo, sembra aver raggiunto una posizione irremovibile ma, la guerra è ancora lunga ora molti altri fronti sono da organizzare e tra una battaglia e l’altra non è detto che non si possa fare una brutta sorpresa a chi crede di aver vinto la guerra, la meta così tanto ambita sarà conquistata.
NAPOLI ASPETTA ! I PRODI ARRIVERANNO …………prima o poi !!!!

sabato 17 gennaio 2009

CUL-IN-ARIA ... 2009

Sui Forum del Motoclub Cosenza e del Motoclub Tirremoto
Sono aperte le discussioni per Organizzare
CUL-IN-ARIA 2009
Dite la vostra su……………….

http://www.motoclubcosenza.it/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=17986#17986

http://www.tirremoto.com/motoclub/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=88

un po’ di storia …….

Il 29 gennaio 2006, alcuni soci del Motoclub Tirremoto organizzarono una escursione culinaria in Sicilia, invitati, si unirono alcuni soci del Motoclub Cosenza, la simpatica giornata si concluse con un'unica voce “dobbiamo ripeterla”.

Il giorno dopo sul forum del Motoclub Cosenza Motozarfido scriveva:

Domenica…. È bello dormire un po’ di più, specialmente se guardi dalla finestra ed il tempo non è un gran che….. E invece no Al via siamo 5 moto: Sfinge, Canesciolto, Rocco, Il Calabrone e Motozarfido (io!) con zavorrina. Raccogliamo il saluto dell’amico Remigio che, con una punta di invidia credo, non può seguirci e partiamo alla volta dell’appuntamento con il gruppo di Cetraro. Rogliano con foschia, San Mango chiuso ma già a Falerna il sole ci sorride! (mentre il vento ci prende a pernacchie!!!) Sosta alla stazione di servizio di Lamezia, per ricongiungerci con gli altri: arrivano in cinque moto. Mi sa che anche i letti di Cetraro sono stregati! Sorpresa: assieme agli altri ecco che ci raggiunge anche Mimmo con gentile consorte, partito un po’ in ritardo da Cosenza. Ok, il gruppo è fatto e si può ripartire: tempo eccezionale, sosta all’area di Servizio di Gioia dove decidiamo di uscire a Scilla per goderci almeno 5 minuti di panorama; ed in effetti il paesaggio merita. Arriviamo al traghetto (porc…… 9 Euro della miseria di sola andata per una moto! ), sul quale ci consigliano di stare vicino alle moto durante la traversata, dato che il mare è anch’esso allegro. E’ quasi l’una e arriviamo in Sicilia: la direzione è verso Messina sud, dove Alberto conosce un ristorante. Il posticino è “scusagno”, il locale si chiama “Compra e Mangia”, nome che lì per lì mi lascia perplesso; una volta entrati però capisco perché tale nome: banco di pesce e acquario di crostacei dai quali scegliere cosa mangiare. Avete voluto la guerra?! Il pranzo è stato veramente buono, sia per le pietanze, sia ber la buona ed allegra compagnia; nonostante però mi sia quasi sfondato (parlo per me, ma pure gli altri….) ho comunque quella certa “voglia di qualcosa di buono”… Siamo a Messina cacchio: il cannolo!! Azzardo la proposta di recarci alla pasticceria “Cristo Re”, nell’omonimo quartiere in cima a Viale Boccetta; e lì arriviamo. Il posto è ancora più “scusagno”, ma io ci sono affezionato: la trovo una buona pasticceria, poche cose ma fatte bene. E’ praticamente assalto! Anche se non tutti consumano sul posto, il vassoio di cannoli da portare a casa è d’obbligo. Quindi via, di nuovo all’imbarco per la Calabria. Sono quasi le 17, comincia a fare scuro e il mare pare non essersi calmato, anzi! Rimaniamo nuovamente vicini alle moto, ma questa volta a me ed a Sfinge non va molto bene; in effetti io sono quasi convinto che la colpa sia di Sfinge, perché appena egli ha finito di dire la fatidica frase “chissà se troviamo acqua”, la stessa acqua si è manifestata ma non da cielo: dal mare!! Noi due, che eravamo gli ultimi del gruppo, siamo stati bersagliati a più riprese da copiose spruzzate di acqua marina. Mah…. Speriamo che, come ha gridato qualcuno sfottendo, Presidente bagnato…… Arriviamo in terra di Calabria: sosta tecnica a Gioia e poi altra sosta a Lamezia, dove ci salutiamo e ci ringraziamo vicendevolmente per la bella giornata trascorsa ; il manipolo di Cetraro prenderà la statale da Falerna e noi proseguiremo per l’autostrada fino a Cosenza. Così termina questa divertente giornata, che a molti di noi ha lasciato qualcosa…. LE GUANTIERE DI CANNOLI!!!

Il 4 marzo 2007 dopo un’intesa spontanea si rifece lo stesso incontro, questa volta si unirono anche amici del Motoclub Leoni di Calabria. Giornata ottima, giro motociclistico meno perchè quasi tutto Autostrada, mangiata deludente, più che ottimo il nuovo tipo di aggregazione creatosi. Tre motoclub si riunirono per una classica uscita fuori porta e il semplice incontro divenne uscita multiclub. Quell'embrione nato casualmente un anno prima stava crescendo e stava acquisendo forme diverse, quasi lasciava presagire come poteva diventare una volta adulto. Ancora una volta la giornata si concluse con la stessa promessa collettiva “dobbiamo ripeterla”.

Motozarfido sul forum del Motoclub Cosenza scriveva :
Resa celebre da una famosa canzone di Lucio Dalla, la data del 4 Marzo da ieri acquista un nuovo motivo per essere ricordata in maniera positiva, almeno per noi che c’eravamo. Su riproposizione di quanto già fatto all’incirca un anno addietro, ieri un nutrito gruppo di motociclisti, oltre 40 (!), si è mosso per dare vita ad una bella gita fuori porta, che li ha visti in visita a Messina per un quanto mai classico pranzo a base di pesce.I gruppi preminenti sono stati quelli del Motoclub Cosenza, del Motoclub Tirremoto di Cetraro e del Motoclub Leoni di Calabria di Vibo, ma anche il gruppo degli appassionati Fazer si è dato da fare. Dopo le due tappe per riunire il gruppo, lo spettacolo di questo nutrito serpentone motociclistico sui viadotti autostradali che portano verso Villa S. Giovanni era veramente particolare; il mormorio comune che ci ha accompagnato, in giro per cittadina Sicula, è stato: “Sicuramente c’è un motoraduno…”. Tanto che personalmente ho spiegato ad un astante che non si trattava di quello, bensì di una gita fra amici; quello però, con un’espressione incredula, ha aggiunto: “…e che gita è?!”. La giornata è trascorsa con il buon umore generale e l’entusiasmo, che noi tutti partecipanti abbiamo avuto e del quale vi ringrazio personalmente, ha fatto scomparire eventuali sbavature; maggiore ringraziamento a quelli di noi che si sono prodigati per far quadrare conti, prenotazioni, numeri ed organizzazioni varie. Un ottimo auspicio per il motociclismo ludico/turistico della nostra Regione; speriamo sia foriero di altre fortunate iniziative.

Il 9 marzo 2008 è l’anno della terza edizione.
La formula è invariata il solito incontro di amici appartenenti a motoclub diversi con la stessa passione, percorrere insieme strade e momenti divertenti. L’anno prima è diventata uscita multiclub ma i club rappresentati erano ancora solo tre, nel 2008 quell’embrione che nel 2007 faceva comparire come poteva diventare ……. è diventato grande !
All’appuntamento si presentarono :



46 Moto .... 1 Trike .... 64 Partecipanti

soci di 11 Motoclub di cui 8 affiliati FMI :


Motoclub Tirremoto di Cetraro (cs) - Motoclub Leoni di Calabria di Vibo Valentia - Motoclub Cosenza - Motoclub Re Alarico di Dipignano (cs) - Motoclub Offtrack di Cinquefrondi (rc) - Motoclub Road Shark di Belvedere (cs) - Gruppo Gente del Sud di Diamante (cs) - Motoclub Classic Honda Club - Motoclub Tribù dei Monelli di Castiglione (cs) - Motoclub Roggiano Gravina (cs) - Motoclub Il Redentore di Massa di Maratea (pz).


Alla fine della giornata sul Forum del Motoclub Cosenza scrivevano :


Fiodan

Bello, bello, bello, bello!!!! Questa edizione di "Cul...in...aria" mi è piaciuta veramente! Durante il percorso d'andata sono stato volutamente nelle retrovie per godermi lo spettacolo del serpentone. Complimenti a tutti perchè ieri abbiamo dato a chi ci vedeva passare, l'esempio di come si va in moto, senza fretta, senza strafare e con molta educazione. …omiss… "l'evento di inizio stagione"


Senzaguanti

Il 9 marzo 2008 si è svolto come previsto, nonostante le condizioni atmosferiche abbiano fatto tribolare un po’ ed abbiano costretto alcuni dei partecipanti a mettersi in viaggio con la pioggia (MC Offtrack e MC Leoni di Calabria), il giro Multiclub denominato “cul-in-aria" giunto alla terza edizione e che ormai sta diventando un appuntamento fisso per molti motociclisti calabresi e non solo. L’idea, in apparenza semplicissima per non dire banale, di farsi un giro insieme agli amici di altri motoclub accompagnato dal un bel pranzetto a base di pesce al ristorante è nata spontaneamente da alcuni amici del motoclub Tirremoto di Cetraro e del Motoclub Cosenza nel 2006, è stata abbracciata nel 2007 anche dal MC Leoni di Calabria e nel 2008 ha visto protagonisti, oltre a quelli già citati, molti altri motoclub Calabresi e Lucani come …omiss.. . Dicevamo dell’idea…in apparenza semplicissima…ed anche in profondità altrettanto semplice…ma per niente banale!!! Perché proprio grazie a questa semplicità emergono quei sapori originari del vero turismo motociclistico, che si crea quell’atmosfera in cui prevalgono le cose che ci uniscono e spariscono quelle che quotidianamente ci potrebbero dividere (a livello motociclistico e non solo), trionfano il gusto di andare in moto con la/il nostra/o amata/o, quello di stare con i nostri amici e conoscerne di nuovi, quello di vedere e di attraversare posti bellissimi e, perchè no, quello di degustare un buon pranzo insieme in un bel ristorante. Si avverte nell'aria qualcosa di particolare, armonioso, inebriante (non solo grazie al vino!!), magico e stupendo! Superportive e transatlantici turistici, stradali ed enduro, naked e custom, moto d’epoca e moderne, motociclette, scooter e trike, motociclisti e motocicliste, zavorrine e zavorrini, Cosentini, Reggini e Vibonesi, Calabresi e Lucani, gente di mare e gente di montagna – tutto questo è stato e speriamo che sarà CUL-IN-ARIA!!!


martedì 13 gennaio 2009

USCITA 18 GENNAIO

Domenica 18 gennaio
Giro turistico Interregionale.
Km Totali 300 +/-
Chi fosse interessato alla partecipazione
Cosenza Piazza Matteotti .
Centro Commerciale 2 Fiumi
ore 09:30
Info :
http://www.motoclubcosenza.it/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=17956#17956

sabato 10 gennaio 2009

ITINERARI IN CALABRIA Cosenza 1 Km 160


Si parte da Cosenza Piazza Bilotti (ex Fera), prima però, si potrebbe gustare un ottimo caffè con pasticceria fresca al bar disco verde e le opere d’arte del museo all’aperto (MAPS) su corso Mazzini. Riprese le moto dirigiamo a Nord con prima fermata subito al semaforo della piazza, si continua su corso Italia quindi a sx su via Gramsci (e la strada che costeggia la chiesa di Loreto che dà il nome alla piazza antistante).
Attraversata la piazza si svolta a dx fino a raggiungere piazza Europa e costeggiando la monumentale fontana si prosegue su via Panebianco, sulla sinistra si vede “la città dei ragazzi” e sulla destra la Caserma Militare, andiamo ancora avanti e attraversato il ponte del torrente Campagnano, ai semafori, siamo nel comune di Rende, ridente cittadina con antico centro storico a circa tre Km Ovest.

Rende è un comune di 34mila abitanti, con una parte collinare, da dove si gode una meravigliosa vista, e una parte pianeggiante comprendente diversi centri abitati. Prima dell'attuale esplosione edilizia era un comune a prevalente economia agricola.
Nella contrada "Macchina Bosco" nome dovuto ad un industria che ha operato in questa zona fino agli anni 40, è sorto "Il Museo del Presente" moderna struttura adibita a mostre di arte, storia e cultura contemporanea.

Continuando ancora verso nord si arriva in località Quattromiglia (4 miglia dal centro storico di Cosenza). Siamo sempre sulla SS 19, il traffico è meno congestionato e la visuale si apre su un territorio molto più vasto, alla destra l'Appennino Silano e frontalmente il Pollino, due catene montuose con annesso Parco nazionale.
Attraversata la frazione Settimo di Rende e Settimo di Montalto Uffugo si arriva fino a bivio Acri dove comincia una salita, circa 9 Km di curve in successione che faranno dimenticare la noiosa guida eseguita nei centri urbani. Si scollina a cozzo del Carbonaro dopo aver attraversato località Contessa, quindi discesa fino al bivio con la strada della Bonifica, tutto il tratto ha asfalto discretto e ben gommato per pieghe da godere in tutta sicurezza tanto che in qualcuno potrebbe emergere anche un pò di spirito corsaiolo. Si continua sempre sulla stessa strada incontrando diversi bivi che portono a paesini interni di cultura Albanese, come la frazione di Mongrassano scalo che attraversiamo per raggiungere la storica
località Ferramonti, alcuni metri prima dell’ingresso dell'A3 è possibile visitare i resti dell’unico campo di concentramento nazista nella nostra regione, ricordi di tragici eventi da non dimenticare.
Si torna indietro per circa 500 metri e si lascia la SS 19 svoltando a destra per San Marco Argentano. Si riocomincia ad andare su e giù per pieghe, ponendo però attenzione ad un manto stradale non proprio sincero, qualche tratto può nascondere insidie per strada scivolosa. Dopo circa 5 Km si arriva in località la Matina dove si può far visita all’Abazia di S.Maria.


Sorge a quattro chilometri da San Marco, in prossimità del Fiume Fullone. Secondo le Carte Latine dei Pratesi, la dedicazione della Chiesa abbaziale a Santa Maria avviene il 31 marzo 1065
Nel 1092 ospita Papa Urbano II, fautore della prima crociata
Dall’anno della fondazione fino al 1221 vi dimorano i Benedettini. Nel 1222 vi subentrano i Cistercensi, provenienti dall’Abbazia Sambucina di Luzzi.
A partire dal XV secolo viene data in commenda. Ha così inizio il suo inarrestabile declino. Fino al ‘600 gli edifici claustrali sono ancora intatti. In seguito, dopo l’eversione della feudalità (1806) diventa proprietà della famiglia Valentoni, che la converte in fattoria agricola.Il fabbricato abbaziale, che appartiene alla fase cistercense nonostante le trasformazioni subite nel corso dei secoli è ancora esistente


Riprendiamo la marcia, la strada scorre ora veloce e quasi rettilinea fino al paese di San Marco Argentano

L’antico centro, al quale si accedeva attraverso porte oggi in gran parte scomparse si snoda in una fitta rete di vicoli, sottoportici, gradinate, edifici, palazzi gentilizi. Pregevoli elementi architettonici in pietra da taglio adornano gli edifici Nelle zone rurali sono invece diffuse due tipologie costruttive: la villa rustica e le caratteristiche capitole edificate con mattoni di terra cruda .
La Torre (detta del Drogone) è una rara testimonianza del primo insediamento normanno in Calabria. Fatta innalzare da Roberto il Guiscardo nell’anno 1048 sulle rovine di un’antica fortificazione romana, è contraddistinta da un enorme tronco di cono detto rivellino o motta alto m.18

Completata la visita all’antico centro di San Marco Argentano ritorniamo indietro per immetterci a sx sulla S.G.C. che termina a Guardia Piemontese, strada a scorrimento veloce con larghi curvoni, dopo qualche kilometro c'è una piccola deviazione per galleria chiusa , si riprende subito la precedente scorrevolezza e ci si accorge che il panorama è cambiato, si esce dall'entroterra Calabra per immettersi sulla costiera Tirrenica con ampia vista a mare sul Tirreno inferiore.
Prima di arrivare a quota zero però, possiamo visitare un’altro antico centro storico, quello di Guardia Piemontese

Guardia Piemontese fu fondata intorno al 1200-1300 da gruppi di esuli piemontesi, di religione Valdese, provenienti dalle valli Pellice e Angrogna che volevano sfuggire alle persecuzioni della Chiesa cattolica. In effetti, però, furono lo stesso oggetto di pesanti persecuzioni e furono sterminati nel sedicesimo secolo (1559-1561) dal cardinale Ghislieri, successivamente divenuto papa con il nome di Pio V. Fu il signore di Fuscaldo, il marchese Spinelli, a guidare i suoi uomini contro i Valdesi della Guardia, in unione a quelli del vicerè condotti dal marchese di Buccianico e da Ascanio Caracciolo. Il nome attuale risale al 1863 e gli abitanti, che parlano ancora oggi una lingua di tipo provenzale, hanno quasi del tutto dimenticato le loro origini e hanno corso il serio pericolo di perdere anche le caratteristiche delle loro tradizioni. E' inevitabile, giungendo a Guardia Piemontese, soffermarsi davanti alla Porta del Sangue il cui nome è legato indissolubilmente alla strage dei Valdesi il cui innocente sangue - narra la tradizione - si riversò dal Castello fino alla porta stessa da lì verso il mare.

Scendiamo a livello mare passando dalla località termale di Guardia P., proprio dove finisce la S.G.C. finita la discesa all’incrocio con la SS 18 proseguiamo direzione SUD fino a Paola.

Paola è un comune di 17.049 abitanti, importante nodo ferroviario e sede del Santuario di San Francesco di Paola, patrono della gente di mare e della Calabria, Il 2 aprile e il 4 maggio si celebrano i festeggiamenti, veramente imponenti con processione in terra e in mare.

Molte casate nobili dominarono il territorio :
i Bibum, discendenti dai Normanni e signori di Fuscaldo nel XII secolo, gli Svevi dal 1220, gli Angioini dal 1282, gli Aragonesi dal 1324, gli Spagnoli dal 1503, i Borboni dal 1738, i Bonaparte dal 1806, ed ancora i Borboni dal 1815

Visitata la città e il Santuario si riprende, prima l’SS 18 direzione sud, poi a sx sulla SS 107 direzione Cosenza. Percorso qualche kilometro e prima di immetterci sulla S.G.C. (strada della Sila SS 107) si svolta a sinistra su un' antica strada Borbonica di collegamento tra il Tirreno e l’entroterra Cosentina poi denominata SS 107 e oggi vecchia SS107 per salire fino a quota 1000, Passo della Crocetta, la montagna più importante dell’Appennino Paolano, nel percorrere gli innumerevoli tornanti si può apprezzare un panorama immenso, in giornate chiare si possono contare e ammirare anche le Isole Eolie.

Finita la salita si scende fino a località San Fili,

In epoca pre-storica , lungo il corso dell' Emoli e sulle colline intorno , vissero i primitivi sanfilesi: gli Opici,venuti dal Pollino. Altri abitanti della zona furono i Brezi, scesi dalla Sila nella valle del Crati. San Fili diede una vittima illustre ai condannati del gruppo dei Fratelli Bandiera, nella persona di Santo Cesario (detto Guerra), fucilato nel vallone di Rovito all'alba del 15 luglio 1844 per aver partecipato all'insurrezione contro i Borboni. E' ricordato sulla lapide del monumento ai fratelli Bandiera. La produzione della seta, in passato, rappresentò la ricchezza prevalente per il paese in quanto fonte di commercio, un secolo fa, buona parte degli abitanti di San Fili, allevavano il baco da seta.
A San Fili intorno alle due guerre si producevano, con la neve conservate in fosse foderate di Felci, ottime granite e squisiti gelati, finita la neve arrivavano da Cosenza blocchi di ghiaccio che grattugiati e preparati fornivano cremolate e cioccolate.
Ancora oggi si trovano ottimi gelati alla pasticceria Conca D’oro e al bar Passatelli, eccellente idea per una sosta golosa.
Si ritorna a Cosenza dopo un breve tratto di circa 20 Km, attraversando località Arcavacata, sede della cittadella Universitaria e subito dopo il centro abitato di Rende.

mercoledì 7 gennaio 2009

BEFANA IN MOTO

Ieri giorno della Befana, organizzato dal MotoclubCosenza, si è conclusa la seconda edizione della “ Befana in moto” , evento di solidarietà per regalare un sorriso dimenticato agli ospiti di Istituti e/o casa famiglia della città.

La giornata già dalle prime ore si presenta discretamente fredda ma soleggiata e si pensa che possa diventare stimolo per una numerosa partecipazione di moto e soci ad un evento che non è la solita uscita del giorno di festa.

Alle ore 09:30 presso il C.C. 2 Fiumi, in centro città, ancor prima degli altri la Vecchietta era là che aspettava seduta in bella mostra su un’altra illustre Nonnina, una splendida Honda Four 750.
Il saluto di rito, un caffè, quattro chiacchiere e l’attesa di qualche ritardatario hanno fatto trascorrere circa un’oretta ma, nonostante lo stimolo delle ottimali condizioni meteo, non si è formato il gruppo numeroso a cui qualcuno aveva sperato, in ogni modo come si dice……”meglio pochi ma buoni”.

Partiti, si percorrono alcune strade del centro, la vecchietta sembra non evidenziare insicurezze nell’essere portata a spasso per le vie della città anche perché ben sostenuta da una sicura imbracatura, data l’età il pilota non voleva assolutamente essere poi accusato di una vergognosa incriminazione, certamente la giuria non sarebbe stata clemente se avesse perduto quell’illustre passeggera.
La Befana in quel viaggiare inusuale mostrava però una abbondante timidezza, forse,abituata in solitudine a percorrere le vie dei tetti tra severi e accigliati camini, questa nuova avventura gli appariva un po’ troppo vanitosa, timida non rispondeva al saluto che qualche piccolo, a spasso con i genitori, gli inviava al suo passaggio preannunciato dal rombare dei motori e dallo squillar delle trombe ma rimaneva aggrappata al suo pilota, sobbalzando di tanto in tanto sulla lunga sella di quella Honda Four non particolarmente inclina a neutralizzare ogni asperità del terreno.
Raggiunto il primo Istituto, quella timidezza che aveva evidenziato nell’attraversare le vie del centro tra sguardi incuriositi e sorridenti, come d’incanto svanisce e diventa completamente disponibile ai sorrisi e alla felicità dei bambini che la vedono così vicina e in esclusiva, anche se qualcuno accenna a un po’ di paura per via di quel faccione non proprio di bella presenza.

Superata la prima fase di incredulità e di timidezza ogni bimbo si fa quindi avanti per toccarla e ancor di più sperare di essere posto su quella stessa sella per fantasticare lunghe vie sulle quale scorazzare pilotando una moto che se pur fascinosa d’altri tempi, per loro era la più bella del reame.

Mentre ognuno cerca a turno quel grato fantasticare, vengono consegnati i regali che la Befana nel suo sacco ha portato fino a loro, giocattoli di ogni genere e fantasia che tutti hanno avuto regalato nessuno escluso, cenere e carbone non certamente era il caso di consegnare a eventuali monelli perchè già tanta e la sfortuna che altra non era necessario addizionare.



Trascorso quel tempo necessario per le foto e le risate La Befana ed il Gruppo saluta e se ne và augurando a tutti un felice anno e ancor di più quella maggior fortuna ancor sperata.

sabato 3 gennaio 2009

Prima uscita 2009

Domani domenica 4 gennaio niente prima uscita dell’anno, ancora pioggia

Peccato !!!!

Sfinge

www.Motoclubcosenza.it

LA BEFANA

di GIOVANNI PASCOLI

Viene viene la Befana,
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! la circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.

Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello,
ed il gelo il suo pannello,
ed è il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce

E si accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare,
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.

Che c'è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c'è dentro questa villa?

Guarda e guarda… tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
Guarda e guarda… ai capitoni
c'è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini…

Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale:
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?

Coi suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Coi suoi doni mamma è scesa.

La Befana alla finestra
sente e vede, e si allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra:
trema ogni uscio, ogni finestra.

E che c'è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c'è nel casolare?

Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra le cenere e i carboni
c'è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…

E la mamma veglia e
fila sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.

La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch'è l'aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.

La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride:
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.